Università Cattolica di Lione
Città: Lione
Paese: Francia
Progetto architettonico: Garbit & Blondeau
Foto: Jerome Ricolleau
Trasformare un luogo di isolamento in un luogo di conoscenza, è stata la sfida degli architetti Garbit & Blondeau, autori del progetto per la nuova Università Cattolica di Lione, realizzata nell’area e negli edifici della vecchia prigione della città, risalente al 1865. Preservare la memoria del luogo, chiuso dal 2009, è stato uno degli obiettivi principali che ha guidato il progetto e ha ridato nuova vita agli spazi della prigione; un’attenta ristrutturazione ha mantenuto intatte le loro austere caratteristiche architettoniche, trasformandoli in uffici e aree amministrative. Per le 89 aule dell’università previste nel progetto sono stati invece costruiti 7 nuovi edifici in chiaro contrasto col preesistente, ma che perfettamente si integrano tra loro grazie ad una struttura in acciaio e vetro che li collega e che porta con se un chiaro messaggio di apertura verso la città, che per la prima volta ha potuto conoscere l’architettura della vecchia prigione.
Grazie a questo gioco di trasparenze delle aree comuni, la prigione si reintegra “nella città e nella vita” dice Jean-Pierre Blondeau. E vive di giorno grazie a migliaia di studenti, e di notte grazie ad una nuova illuminazione firmata Targetti. L’obiettivo era illuminare sufficientemente i piani di calpestio della grande area comune e dei percorsi e allo stesso modo mettere in evidenza il contrasto tra vecchio e nuovo, tra la solidità dei vecchi edifici e la leggerezza della nuova struttura vetrata. Per valorizzare l’edificio in pietra della vecchia prigione, sono stati installati dei proiettori incassati a terra della gamma
KEPLERO, che lavorando in radenza evidenziano la matericità del vecchio edificio. Per illuminare il piano di calpestio sono stati utilizzati i proiettori
PYROS perfettamente integrati nella struttura in acciaio. Effetti studiati con assoluta precisione e sapiente controllo della luce, che lasciano volutamente in ombra i piani verticali dei nuovi edifici per la massima valorizzazione della parte storica del complesso.